Il CDM recepisce la direttiva sul copyright

Il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva il decreto legislativo che recepisce la Direttiva Ue 2019/790 sul diritto d’autore e sui diritti connessi nel mercato unico digitale.

Il presidente SIAE Giulio Mogol: “Ho vinto la mia battaglia in difesa dei diritti degli autori. Ora abbiamo le armi per ottenere un compenso realmente equo”.

https://bit.ly/3bJwzha

LA DIRETTIVA COPYRIGHT ENTRA NELL’ORDINAMENTO ITALIANO. MOGOL: “IL DIGITALE COMPENSI IN MODO ADEGUATO IL SETTORE CULTURALE E ARTISTICO IN DIFFICOLTÀ”

Giulio Rapetti Mogol

20.04.21. NEWS SIAE.

Semaforo verde del Senato alla legge di delegazione europea 2019-2020, propedeutica al decreto che implementerà la Direttiva Copyright nel nostro ordinamento.

Si conclude così positivamente il lungo e difficile iter che è partito con l’approvazione a livello europeo della Direttiva UE 2019/790 sul diritto d’autore e sui diritti connessi nel mercato unico digitale che consente anche all’Italia di avere una normativa in grado di tutelare più efficacemente la creatività. Una battaglia che ha visto tra i protagonisti principali il Presidente SIAE Giulio Rapetti Mogol che, dal primo giorno del suo incarico, è andato a Bruxelles per far sentire la sua voce. “Loro hanno i miliardi, noi abbiamo ragione” ha detto agli europarlamentari parlando dei giganteschi players della rete e ribadendo la necessità da parte delle piattaforme digitali di remunerare in modo adeguato i creatori delle opere, i giornalisti e gli altri titolari di diritti.

“Sono felice che la nostra battaglia di civiltà e giustizia abbia avuto un esito positivo. Ringrazio tutti i parlamentari a nome dei tanti autori che rappresento – ha commentato il Presidente Mogol – L’attuale situazione economica generata dalla pandemia avrà purtroppo effetti di lungo periodo ed è fondamentale che le opportunità del digitale compensino le difficoltà in cui si dibatte l’intero settore artistico e culturale. Penso non solo ai grandi nomi della cultura e dello spettacolo, ma soprattutto ai tanti artisti meno conosciuti che possono sopravvivere solo grazie al diritto d’autore. In questo senso mi auguro che il Governo approvi in tempi rapidi, e comunque entro il termine previsto del prossimo 7 giugno, il necessario provvedimento attuativo, e che quest’ultimo accolga al meglio i punti-chiave della Direttiva, secondo i principi indicati nella legge il cui percorso si è concluso oggi”.

Fonte – Comunicato tratto dal sito http://www.siae.it

Ritorna in Senato la direttiva Ue sul copyright: recepimento in ritardo.


di Vincenzo Cascio.

Siamo a pochi mesi dal 7 giugno 2021, data fissata dalla Direttiva europea 2019/790 sul diritto d’autore  e sui diritti connessi nel mercato unico digitale per il suo recepimento da parte degli Stati membri ed in Italia la legge torna al Senato per una terza discussione di merito.

Come è noto, la Direttiva ha avuto un iter travagliato, è stata oggetto di accesi dibattiti  tra i rappresentanti dei diversi interessi coinvolti, ma oggi rappresenta un buon punto di sintesi per arginare lo “sfruttamento” delle opere tutelate dal diritto d’autore da parte dei colossi del web.

Nel frattempo Google ha già intavolato accordi con i singoli editori per concordare i relativi compensi e giocare d’anticipo rispetto all’entrata in vigore della nuova normativa. Mentre Facebook, che da tempo sostiene la gratuità dei contenuti presenti sui social, ha perso il ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del TAR Lazio che aveva confermato le contestazioni mosse proprio su tale tema da parte dell’Antitrust.

Quindi, oggi più che mai, urge una normativa per definire i rapporti tra le società di collecting e le Big Tech.

Adesso non rimane che confidare nel buon senso delle forze politiche ed in un’accelerazione dell’iter parlamentare.

Pandemia e web: nuovi rischi per la tutela dei diritti d’autore.

La pandemia e la conseguente prolungata chiusura dei locali di spettacolo, hanno accelerato il trasferimento sul web di gran parte dei contenuti artistici ed intellettuali disponibili, fagocitando ancor più velocemente musica, cinema, teatro, letteratura e arte.

In questo frangente, la già avviata ‘rivoluzione digitale’, ha fornito una vasta gamma di strumenti necessari per alleviare le “pene” del lockdown e far passare il pubblico dalla naturale fruizione in presenza a quella via web a distanza; ciò che prima rappresentava solo un’opzione eventuale, per chi preferiva il comodo salotto di casa alle affollate gradinate di un’arena, adesso rischia di diventare il principale strumento di diffusione di gran parte della produzione artistica disponibile.

Ciò non significa che dopo la fine dell’emergenza sanitaria non si tornerà agli spettacoli in presenza, ma senza dubbio questo processo di fruizione “forzata” della rete, rischia di avvantaggiare solo i colossi del web e delle varie piattaforme di streaming a discapito delle maestranze e degli autori dei contenuti intellettuali che, con le loro opere, sono fonte primaria per cinema, teatro, letteratura e musica.

Oggi più che mai, quindi, è necessario evitare che lo sfruttamento via web diventi “selvaggio” e che il prezioso lavoro degli autori sia mal remunerato tanto da influenzarne negativamente la qualità artistica. La normativa sul copyright e sul diritto d’autore può rappresentare in tal senso un probabile primo argine al problema.

È necessario sensibilizzare l’opinione pubblica ed i fruitori finali, che spesso ingiustamente assimilano i compensi per i diritti d’autore a dei “balzelli” ingiustificati ed insopportabili.

L’Associazione Nazionale dei Professionisti per la Tutela del Diritto d’Autore (Pro.Di.Da.), composta dai mandatari della SIAE, proprio in considerazione di una diffusione sempre più ampia di contenuti culturali sulla rete, ha avviato nel 2020 una grande campagna di sensibilizzazione, per la quale ha trovato ampia collaborazione tra artisti, autori, interpreti e giornalisti ( da Red Ronnie a Kelly Joice, da Cheyenne a Fernando Proce, da Andrea Pellizzari a Rudeejay), volta ad affermare che “il diritto d’autore non è una tassa” ma il giusto riconoscimento economico per chi crea opere dell’ingegno musicali, teatrali, cinematografiche, letterarie e figurative.

Pro.Di.Da. è un sodalizio tra professionisti del diritto d’autore, che nasce nel novero della legge n. 4/2013 in un’ottica di aggregazione e servizio, per costituire un ambiente in cui riconoscersi, formarsi, condividere la propria esperienza professionale e trovare nuovi spunti di crescita e di confronto.

“La riqualificazione dei nostri associati che quotidianamente operano per la tutela e la raccolta dei diritti d’autore – afferma il Dott. Vincenzo Cascio in qualità di responsabile dell’area formazione di Pro.Di.Da. – rappresenta uno step fondamentale per adeguare la nostra formazione di base alle nuove tecnologie ed alla diffusione via web delle opere tutelate. Conoscere la normativa di settore non basta, oggi serve saperla applicare correttamente alle fattispecie concrete che le nuove tecnologie quotidianamente ci presentano: questa è la nuova sfida per svolgere bene la nostra professione e dotarci di nuovi strumenti idonei a dare il giusto valore alla creatività”.

Diverse sono state infatti le iniziative culturali ed i momenti formativi organizzati, in presenza ed e-learning, da Pro.Di.Da. in questi ultimi anni. Incontri e momenti di riflessione tutti volti alla tutela del diritto d’autore in quanto esso rappresenta un volano della cultura italiana.

fonte BLOGSICILIA.IT

Pandemia e web: nuovi rischi per la tutela dei diritti d’autore

ANSA/ Siae e la sfida digitale, i diritti su una blockchain


Una piattaforma digitale aperta, basata sulla tecnologia blockchain, che in prossimo futuro possa consentire agli autori di gestire da soli i propri diritti. E’ la nuova sfida della Siae, che pure da 139 anni esercita proprio il ruolo di mediatore tra gli autori e i consumatori, di musica, arte, cinema, libri. Si tratta di un progetto tutto italiano, premette il direttore generale Gaetano Blandini, partito alla fine del 2019 grazie ad una partnership con la società Algorand fondata dal crittografo Silvio Micali, professore del Mit e vincitore del premio Turing. L’obiettivo, sottolinea il dg della Società autori ed editori, è puntare di fatto sulla disintermediazione per “continuare a garantire a tutti i creativi i loro diritti”, anche in una realtà in tumultuoso cambiamento come quella di oggi e in vista di un futuro in cui anche i modelli di business sono destinati a cambiare.
La strada certo è ancora lunga, sottolineano concordi Siae e Algorand, ma intanto quello che si annuncia oggi è un primo step, con la creazione di “più di 4 milioni di non fungible Token (NFTs)”, ovvero asset digitali che rappresenteranno sulla piattaforma i diritti degli oltre 95 mila associati della Siae. In pratica un’ anagrafe dei diritti e degli aventi diritto destinata a diventare “un registro pubblico decentralizzato e trasparente che rappresenti gli associati” e che, come spiega presentando il progetto il direttore della divisione musica della Siae Matteo Fedeli, vuol essere “il primo mattone di una infrastruttura open che tuteli a 360 gradi il diritto d’autore”.
Da parte sua il presidente di Algorand Micali assicura che la sua piattaforma punta a gestire con “capacità ed efficienza i diritti digitali” e quindi ad aiutare i gli autori a ricevere il giusto compenso per il loro lavoro. Come tutte le blockchain, spiega il professore, anche Algorand “è una banca dati aperta a tutti, dove tutti possono scrivere e che tutti possono leggere, ma dove nessuno può alterare quello che è stato scritto”, si fonda cioè sulla inalterabilità dei dati. Il suo punto di forza sta però in un sistema estremamente decentralizzato, sottolinea, “con il valore aggiunto di contratti che si autoeseguono”.
Partito dall’Italia, il progetto punta ad una dimensione internazionale. Anche per questo la Siae, spiega Blandini, è pronta a condividere i suoi risultati in un’ottica di apertura:
“Per arrivare a un risultato a beneficio di tutti servirà un’adozione massiva, in una prima fase, da parte di tutte le società di gestione collettiva a livello globale”, sottolinea il dg. Questo per arrivare rapidamente “ad una gestione realmente decentralizzata di questi metadati, fondamentali per una gestione corretta e trasparente dei diritti”. Un primo passo, dunque, ma la sfida è lanciata: “Certo può sembrare un non senso che proprio noi che siamo una società intermediatrice vogliamo fare da apripista verso la disintermediazione – commenta Blandini – ma in realtà non è così. Possiamo farlo perché la Siae non ha fini di lucro e la fine della intermediazione farà guadagnare i nostri associati, che avranno più tempo per dedicarsi al loro lavoro creativo”.
Ad applaudire anche il presidente Siae Mogol, che in veste di autore scherza: “Dopo il vaccino, per me è la più bella delle notizie”. E il ruolo della Siae? “Anche quello, conclude Blandini, “è destinato a cambiare: sarà una blockchain a remunerare le opere, il nostro lavoro sarà quello di fornire servizi ad una infrastruttura”. (ANSA).
LB
24-MAR-21 17:29 NNN

Rebuilding Europe: la cultura non è soltanto uno dei tanti settori da salvare dalla crisi #COVID19, ma è essa stessa parte della soluzione.

È stato diffuso in questi giorni lo studio effettuato da Ernest & Young e commissionato dalla Gesac – società che comprende 32 società di autori in tutta Europa – che esamina i 10 settori centrali delle industrie culturali e creative europee prima e dopo il Covid-19.

Quanto emerge dal raffronto dei dati pre pandemia dimostra che nel 2019 il settore dell’industrie culturali e creative rappresentavano il 4,4% del PIL dell’UE in termini di volume d’affari, con incassi annui di 643 miliardi di euro e un valore totale aggiunto pari a 253 miliardi di euro. Le ICC erano anche uno dei settori con più posti di lavoro in Europa: impiegavano più di 7,6 milioni di persone, un numero 8 volte superiore rispetto a quello del settore delle telecomunicazioni. Con un tasso annuale del +2,6% dal 2013, le ICC crescevano molto più velocemente della media UE (+2%) riportando un surplus nella bilancia commerciale per i beni culturali pari a 8,6 miliardi di euro (secondo le ultime cifre disponibili), a riprova del ruolo centrale dell’Europa come potenza culturale nell’economia mondiale. Il settore inoltre presentava uno scenario favorevole anche in termini di innovazione tecnologica, diversità di genere e impiego dei più giovani.

Nel 2020 con l’emergenza Covid-19, secondo lo studio le industrie culturali e creative hanno subito un impatto persino peggiore dell’industria del turismo, e solo di poco inferiore al danno subito dall’industria del trasporto aereo, con perdite per oltre il 30% del loro volume di affari nel 2020 – una perdita aggregata di 199 miliardi di euro – con la musica e le arti dello spettacolo che hanno riportato una contrazione pari, rispettivamente, al 75% e al 90%.

Circostanze mai viste prima hanno bisogno di misure inedite. Prima di adesso, l’economia creativa europea non aveva mai subito colpi di questa portata, una devastazione i cui effetti si faranno sentire per i prossimi dieci anni. Mentre il report raccoglie editoriali e messaggi quali quelli del Presidente dell’Europarlamento David Sassoli e della Commissaria Europea Mariya Gabriel, la sua pubblicazione ha ispirato la creazione di una delegazione unificata che, su iniziativa del GESAC, incontra soggetti politici di alto livello il giorno stesso del lancio dello studio, tra cui figurano il Vice-Presidente della Commissione Europea Dombrovskis, i Vice-Presidenti Schinas e Šuica, e i Commissari Breton, Gentiloni e Schmit. La delegazione include rappresentanti del mondo delle ICC ed è guidata dall’ambasciatore culturale Jean-Michel Jarre

Per David Sassoli, Presidente del Parlamento Europeo, “la cultura e l’eredità culturale europea, così varia e ricca, è il cemento che sostiene il nostro comune senso di appartenenza all’Europa. Dobbiamo pensare alla cultura non soltanto come uno dei nodi centrali per la ripresa, ma anche come una componente fondamentale per costruire il mondo che verrà dopo il Covid-19, un mondo in cui i legami interpersonali devono essere riallacciati. Il Parlamento Europeo fin dall’inizio si è reso conto degli effetti drammatici della pandemia da Covid-19 sul settore culturale e creativo e ha lottato con le unghie e con i denti per aumentare il budget destinato alla cultura nel piano finanziario pluriennale”.

MOGOL – Giulio Rapetti Mogol, Presidente di SIAE, ha spiegato: “Questo studio dimostra quanto i diversi settori dell’industria culturale contribuiscano all’economia europea in termini di occupazione e fatturato. Ogni autore, ogni artista che dedica la propria vita alla creatività realizzando opere nuove contribuisce infatti allo sviluppo del corpo economico del proprio Paese. Purtroppo però l’industria culturale e creativa è uno dei settori più colpiti in Europa dall’onda d’urto del Covid-19 e gli autori e gli artisti vedranno i loro incassi ridotti drasticamente nel 2021 e nel 2022. È necessario perciò mettere in campo azioni per accelerare la ripresa. In questo senso, è cruciale il recepimento della Direttiva Copyright per garantire una giusta redistribuzione della ricchezza non solo ai grandi nomi della cultura e dello spettacolo, ma soprattutto ai tanti artisti meno conosciuti che possono sopravvivere solo grazie al diritto d’autore”.

BLANDINI – Gaetano Blandini, Direttore Generale SIAE, ha commentato: “La cultura ci eleva come individui, perché nutre e dà forma alla nostra identità, e come europei, perché è una forza motrice per la crescita economica. La cultura connette le persone, le unisce e le raduna insieme: proprio per questo motivo il timore di tutti, in primis dei creativi e del pubblico, è che le industrie culturali e creative siano quelle che soffriranno più a lungo per gli effetti delle restrizioni. SIAE ha sostenuto e contribuito alla realizzazione di questo studio, nella consapevolezza che di fronte a questa nuova emergenza, in qualità di rappresentanti di migliaia di creatori in Europa, sia nostro dovere fare luce sulla realtà, assicurarci che questa nostra eredità culturale non sia dissipata e che venga fatto tutto il possibile, in termini di strategie, programmazione e sostegno finanziario, per aiutare il settore a ripartire e riprendere il suo sentiero di crescita”.

Considerato il contributo cruciale delle industrie culturali e creative all’intera economia europea, e il potenziale che esse hanno per risollevare l’UE dalla crisi, lo studio arriva alla conclusione che il settore dovrebbe essere centrale negli sforzi di ripresa dell’Europa e raccomanda un approccio in tre direzioni: “finanziamento, potenziamento, valorizzazione”. Il report suggerisce un massiccio finanziamento pubblico e la promozione dell’investimento privato, un quadro legale solido che crei le condizioni necessarie a rivitalizzare l’economia creativa e salvaguardare la sua crescita a lungo termine e di fare leva sulla capacità delle ICC e dei talenti creativi individuali per stimolare il progresso sociale.

Fonte Agcult.it

Clicca qui per il documento di sintesi

L’AGIS LANCIA UNA SOTTOSCRIZIONE PER LA RIPARTENZA DEL SETTORE DEGLI SPETTACOLI.

In un post pubblicato sul proprio profilo Facebook , Carlo Fontana, Presidente dell’AGIS – Associazione Generale Italiana dello Spettacolo, ha lanciato una sottoscrizione che abbia come protagonisti gli spettatori e che sia finalizzata a ricevere dal Governo risposte certe in merito alla riapertura dei luoghi di spettacolo.

“Ancora prima che come presidente Agis ma come operatore  che ha speso tutta la vita per l’organizzazione dello spettacolo e della cultura – sottolinea Fontana  – ho deciso di scrivere ai vari presidenti di categoria aderenti all’associazione che presiedo per rappresentargli il mio pensiero su quanto sta accadendo nel nostro settore a seguito delle misure derivanti dall’evoluzione pandemica”.

“Purtroppo – si legge nel post -, credo che la ferita delle chiusure delle attività di spettacolo si rimarginerà con grandissima fatica. I ristori sono stati un sostegno, un supporto importante, ma per la sola sopravvivenza: utili, ma non bastano. Per questo motivo ho proposto di far partire una sottoscrizione che abbia come protagonisti i nostri spettatori più assidui, finalizzata a chiedere al Governo l’individuazione di precise strategie, anche temporali, per una ripresa delle attività”.

“Sono evidenti a tutti – prosegue il Presidente AGIS – le difficoltà della situazione, ma non è più il tempo di navigare a vista”. “Questa mia – conclude – vuole essere una sollecitazione dettata solo dall’interesse generale e che ha come finalità quella di restituire – e di restituirci – una parte considerevole e determinate per la vita di tutti noi”.

La petizione è consultabile al seguente link:

Firma anche tu la petizione di Carlo Fontana

*fonte Agisweb

Petizione “Una strategia per la ripartenza dello spettacolo”, la posizione dell’Aiam

Il compenso per copia privata

approfondimento a cura
della Dott.ssa Tiziana Cascio.

La Copia Privata.


La Copia Privata è il compenso che si applica sui supporti vergini, apparecchi di registrazione e memorie in cambio della possibilità di effettuare registrazioni di opere protette dal diritto d’autore. In questo modo ognuno può effettuare una copia con grande risparmio rispetto all’acquisto di un altro originale oltre a quello di cui si è già in possesso. Prima dell’introduzione della copia privata, non era possibile registrare copie di opere tutelate. In Italia, come nella maggior parte dell’Unione europea è stata concessa questa possibilità, a fronte di un pagamento forfettario per compensare gli autori e tutta la filiera dell’industria culturale della riduzione dei loro proventi dovuta alle riproduzioni private di opere protette dal diritto d’autore realizzate con idonei dispositivi o apparecchi. L’entità del compenso tiene conto del fatto che sui supporti ( telefonini, cd, memory card, pc, pen drive, ecc.) si possa registrare anche materiale non protetto dal diritto d’autore.

Soggetti tenuti alla corresponsione del compenso

Il compenso per “copia privata” è dovuto da chi fabbrica o importa nel territorio dello Stato, allo scopo di trarne profitto, gli apparecchi di registrazione e i supporti vergini.

Per fabbricante obbligato alla corresponsione del compenso, si intende chiunque produca in territorio italiano apparecchi, supporti o memorie assoggettati al compenso di copia privata, anche se commercializzati con marchi di terzi.


Per importatore obbligato alla corresponsione del compenso, si intende chiunque in territorio italiano sia destinatario di apparecchi, supporti o memorie assoggettati al compenso per copia privata, quale che sia il paese di provenienza degli apparecchi, supporti o memorie stesse. In caso di operazioni commerciali effettuate anche da soggetti residenti all’estero verso un consumatore finale, importatore è il soggetto che effettua la vendita o offre la disponibilità del prodotto.
Nel caso in cui il fabbricante e l’importatore non corrispondano il compenso dovuto, la legge prevede la responsabilità solidale del distributore degli apparecchi di registrazione e dei supporti vergini.

Per distributore si intende chiunque distribuisca, sia all’ingrosso che al dettaglio, in territorio italiano, apparecchi, supporti o memorie assoggettati al compenso per copia privata.

Compiti di SIAE

La legge affida a SIAE il compito di riscuotere il compenso per “copia privata” e di ripartirlo ai beneficiari indicati dalla legge stessa, anche tramite le loro associazioni di categoria rappresentative.
Si precisa che nel caso dei diritti per copia privata, al momento della riscossione dei compensi, questi sono assolutamente indistinti e non riferibili alle singole opere audio/video protette, né ai singoli titolari dei diritti.

Per il settore Audio, la SIAE – secondo quanto dispone la norma – corrisponde il 50% dei compensi per copia privata, al netto delle spese, ai produttori di fonogrammi per il tramite delle organizzazioni rappresentative della categoria, siano essi associati/mandanti di una delle organizzazioni o meno.
L’organizzazione intermediaria assume piena ed esclusiva responsabilità per quanto concerne i criteri, le risultanze, i tempi e le modalità di ripartizione del compenso ai singoli Produttori fonografici.
I produttori di fonogrammi devono corrispondere il 50% del compenso loro attribuito agli artisti interpreti esecutori interessati.

SIAE ha sottoscritto con ciascuna delle organizzazioni intermediarie della categoria un regolamento di ripartizione che ha il principale scopo di gestire in modo efficiente la ripartizione dei compensi e, in particolare, aggiornare i criteri generali di ripartizione del compenso per copia privata al fine di renderli rispondenti alle esigenze dell’attuale mercato di riferimento.

Il compenso per copia privata quota audio – a partire dalle competenze 2015 – viene ripartito sulla base:

– dell’ammontare dei diritti di riproduzione meccanica versati da ciascun Produttore alla SIAE per la riproduzione dei supporti e opere;

– del numero dei supporti messi in commercio in Italia dal Produttore fonografico nell’anno di competenza;

– del numero di download rilevati nell’anno di competenza per singola opera.

Sono tuttora in corso approfondimenti per aggiornare ulteriormente i criteri sopra indicati.

Per il settore Video la norma prevede che SIAE corrisponda il 70% compensi per copia privata, al netto delle spese, in parti uguali ai produttori di videogrammi, produttori di opere audiovisive e gli artisti interpreti esecutori.
Anche in tal caso, secondo quanto dispone la norma, la ripartizione dei compensi avviene per il tramite dei soggetti rappresentativi delle categorie indicate, che in virtù dei dati a loro disposizione sono in grado di identificare le opere ed i singoli titolari dei diritti beneficiari del compenso.
I soggetti intermediari assumono piena ed esclusiva responsabilità per quanto concerne i criteri, le risultanze, i tempi e le modalità di ripartizione del compenso ai singoli Produttori, siano essi associati/mandanti o meno.

La quota Video dei compensi a favore degli artisti interpreti esecutori viene ripartita dalla SIAE ai soggetti intermediari dei diritti, secondo quanto disposto dal D.P.C.M. 17.1.2014, in misura percentuale rapportata all’ammontare dei diritti degli artisti interpreti ed esecutori amministrati da ciascun soggetto intermediario nel corso dell’anno di competenza, certificati dal revisore legale dei conti.
I soggetti intermediari assumono piena ed esclusiva responsabilità per quanto concerne i criteri, le risultanze, i tempi e le modalità di ripartizione del compenso ai singoli artisti associati/mandanti dell’organizzazione intermediaria e non.

Per lo svolgimento di questo compito, la legge attribuisce a SIAE anche poteri di vigilanza su tutte le attività connesse con la fabbricazione, l’importazione e la distribuzione in territorio italiano di apparecchi di registrazione e di supporti vergini, nonché su tutte le attività di duplicazione e distribuzione di supporti preregistrati.

A tal fine, gli ispettori di SIAE possono accedere ai locali di duplicatori, fabbricanti, importatori e distributori (sia all’ingrosso che al dettaglio) e possono richiedere l’esibizione della documentazione relativa all’attività svolta.

Promozione culturale

Al fine di favorire la creatività di giovani autori, il 10% per cento di tutti i compensi incassati ai sensi dell’articolo71-septies, calcolato prima delle ripartizioni effettuate dalla SIAE ai sensi dei commi 1 e 3 del presente articolo, è destinato dalla Società ad attività di promozione culturale nazionale e internazionale sulla base di apposito atto di indirizzo annuale del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo (art. 1, comma 335, L. 28.12.2015, n. 208).

Esenzioni

Con il D.M. 30 giugno 2020 , pubblicato in Gazzetta Ufficiale Serie generale n. 195 del 5 agosto 2020 è stata rideterminata la misura dei compensi di copia privata (ex art. 71 sexies e seguenti L. 633/41) e regolato il sistema delle esenzioni dal pagamento del compenso per copia privata e dei rimborsi.

Le modalità per usufruire dell’esenzione sono stabilite dal Decreto del Direttore Generale Biblioteche e Istituti Culturali rep. 576 del 4 settembre 2020.

Casi di esenzione  

Il compenso per Copia Privata “non è dovuto in caso di uso di apparecchi e supporti di registrazione manifestamente estraneo a quello della realizzazione di copie di fonogrammi e di videogrammi per uso privato, ivi incluso l’uso esclusivamente professionale”.

Tra gli altri sono considerati esenti dal compenso i seguenti casi:

– Apparecchi e supporti di registrazione esportati verso altri paesi;

– Apparecchi e supporti di registrazione utilizzati esclusivamente per lo svolgimento di attività professionale di diagnostica strumentale in campo medico;

– Apparecchi e supporti di registrazione, ivi comprese le consolle per videogioco, nei quali non sia presente o sia stata inibita tecnicamente la funzione di duplicazione di fonogrammi e videogrammi;

– Apparecchi e supporti di registrazione utilizzati esclusivamente per lo svolgimento di attività professionale di duplicazione di fonogrammi e videogrammi;

– Apparecchi e supporti di registrazione ceduti, anche per il tramite di centrali di committenza, alle amministrazioni pubbliche, così come definite dall’art. 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni.

La normativa di riferimento

Legge 5 febbraio 1992, n. 93


Il Decreto Legislativo 9 aprile 2003, n. 68


Legge 21 maggio 2004 n. 128


D.M. 30 giugno 2020

Le proposte per l’introduzione dello statuto del lavoro nelle arti e nello spettacolo

approfondimento a cura dell’Avv. Nicola Cammisano

Il Forum Arte e Spettacolo, il coordinamento delle organizzazioni di arte e spettacolo, è un progetto che raccoglie in un unico spazio il vasto mondo dello spettacolo, nei suoi aspetti creativi, produttivi e di consumo. Al momento vede l’adesione di oltre 60 associazioni, rappresentanze e organizzazioni. Lo scorso mese di settembre, il FAS ha presentato le proposte per la riforma del sistema spettacolo e l’introduzione dello statuto del lavoro nelle arti e nello spettacolo, durante una conferenza stampa che ha visto gli interventi – tra gli altri – di: Matteo Lepore, Assessore alla Cultura del Comune di Bologna; Diodato, cantautore; Paolo Fresu, musicista e direttore artistico; Alberto Butturini, fonico; Chiara Chiappa, Presidente Fondazione Centro Studi Doc.

Le proposte del Forum Arte e Spettacolo sono organizzate in cinque Titoli:

I. PROPOSTA DI POSIZIONE PREVIDENZIALE UNICA PER ARTISTI E PROFESSIONISTI DELLO SPETTACOLO

Gli artisti e professionisti dello spettacolo per un fattivo riconoscimento del loro ruolo devono poter contare sulla garanzia della protezione sociale in qualità di lavoratori, ai sensi dell’art. 38 della Costituzione Italiana. Per percorsi professionali straordinari, caratterizzati spesso da necessaria mobilità, non programmabilità, discontinuità e intermittenza è necessario organizzare una protezione adeguata. La proposta del FAS si articola in cinque punti:

A. Istituzione di una posizione previdenziale unica, con identica contribuzione e diritti, senza diversificazione in base ai contratti di lavoro applicati. Assicurazione infortuni all’INAIL per tutti i lavoratori sia dipendenti che autonomi anche occasionali;

B. Considerare il montante dei compensi e non solo il fattore tempo come misura delle prestazioni, con divisore di riferimento utile al calcolo delle giornate accreditabili pari alle tariffe contrattuali in caso di lavoro dipendente e con divisore da definire annualmente in base al minimale INPS in caso di lavoro autonomo;

C. Possibilità per tutti i lavoratori autonomi con Partita IVA di versare autonomamente i contributi sulla propria unica posizione contributiva, per l’Italia e per l’estero, con corresponsabilità del committente;

D. Indennità per malattia, maternità, congedi parentali, infortuni con assicurazioni INAIL e altre assenze con gli stessi requisiti per tutti i contratti e con accesso dal primo giorno di assenza;

E. Accesso alla pensione con annualità accreditate ogni 120 giornate di lavoro, come media e senza minimali annuali, per tutti i lavoratori a termine, a ingaggio o intermittenti (gruppo B confluisce nel gruppo A della gestione ex-Enpals) diversi da tempo indeterminato (gruppo C della gestione ex-Enpals). Il Forum Arte e Spettacolo propone, pertanto, che per tutti i lavoratori, di tutti i gruppi ex-Enpals, il calcolo della pensione si totalizzi sommando le annualità accreditate in ogni specifica gestione, comprese le annualità accreditate in gestione separata, con il riscatto della laurea di qualsiasi indirizzo e totalizzando i contributi maturati all’estero.

II. REDDITO INTEGRATIVO PER ARTISTI E PROFESSIONISTI DELLO SPETTACOLO

Il Forum Arte e Spettacolo chiede l’individuazione per artisti e professionisti dello spettacolo di un reddito integrativo per i periodi di non lavoro, in modo da garantire attività propedeutiche allo spettacolo ora non riconosciute e scongiurare l’abbandono della professione in caso di malattia o difficoltà di settore ed evitare l’imperdonabile perdita di un patrimonio artistico e umano unico che ha fatto grande il nostro Paese e l’Europa. La proposta si articola in quattro punti:

A. I professionisti senza altro reddito principale o previdenza principale, al raggiungimento di 61 giornate accreditate in 24 mesi possono richiedere l’Integrazione al reddito per un numero di giornate pari a quelle accreditate nei ventiquattro mesi antecedenti alla domanda, non utilizzati per precedenti periodi di Naspi o reddito integrativo, per un numero massimo di giornate indennizzate o lavorate non superiore a 312 nell’anno di erogazione;

B. Il reddito integrativo viene erogato in misura pari alla media delle retribuzioni accreditate nei 24 mesi precedenti per un importo massimo giornaliero comunque non superiore a 2 volte il minimale giornaliero INPS o altro coefficiente da determinare. L’integrazione è utile all’accredito automatico dei contributi figurativi;

C. Il reddito integrativo viene sospeso per le sole giornate effettivamente lavorate o in caso di altre indennità erogate dall’INPS per malattia, maternità, Naspi;

D. L’erogazione del reddito integrativo viene effettuata automaticamente fino all’esaurimento dei contributi che ne danno il diritto, salvo in caso di espressa richiesta di sospensione da parte del lavoratore.

III. LO SPETTACOLO A SISTEMA: SPORTELLO UNICO SU PIATTAFORMA E RICONOSCIMENTO DEL SETTORE CON REGISTRO DI LUOGHI, IMPRESE, ORGANIZZATORI, ARTISTI E PROFESSIONISTI DELLO SPETTACOLO

A. Sportello Unico

Il Forum Arte e Spettacolo ritiene necessario creare uno Sportello Unico che grazie anche al supporto dell’innovazione tecnologica permetta a tutti i lavoratori che operano nell’arte e spettacolo di lavorare alle migliori condizioni di lavoro, con una totale indipendenza artistica, intellettuale e creativa, e nel pieno e responsabile rispetto delle regole della civile convivenza, della sicurezza e della legalità. Lo Sportello Unico per lo Spettacolo sarebbe organizzato su piattaforma informatica open source a protocolli aperti interoperabili, gestita da un’agenzia statale, su cui svolgere con modalità semplificate, comprese APP e blockchain, tutte le pratiche per organizzazione di eventi. Sulla piattaforma vengono registrati tutti gli eventi di arte e spettacolo, organizzati anche da privati, da protocollare con codice identificativo unico. Lo sportello accede a tutte le informazioni della PA compreso l’INPS, l’Anpal, Runts e Agenzia Entrate e rilascia informazioni a tutti i soggetti del settore.

B. Registri e riconoscimento

Il Forum Arte e Spettacolo propone l’istituzione di Registri delle professioni, che comprendono gli insegnanti di discipline artistiche e tecniche e danzatori, con distinzione tra attività amatoriali e quelle dei professionisti, dei luoghi, organizzazioni, scuole di discipline artistiche, con requisiti aggiornati a cura della PA e dei cittadini. Il registro professionale potrà stabilire tariffe professionali minime in base alle disposizioni di legge.

IV. ORGANIZZAZIONE DI SPETTACOLI E MANIFESTAZIONI ARTISTICHE: SEMPLIFICAZIONI E SICUREZZA

Il Forum Arte e Spettacolo ritiene che il lavoro nell’arte e lo spettacolo sia possibile solo qualora siano chiaramente definiti e regolamentati il diritto alla sicurezza, le specifiche e adeguate norme fiscali, i diritti di autore, immagine e interpretazione, l’accesso alla formazione e la certificazione professionale per artisti e tecnici, le adeguate forme di associazionismo e organizzazione e le forme di mutualismo e solidarietà sociale. Il mondo dello spettacolo è un settore straordinario che richiede pertanto regole straordinarie per garantire accesso ai diritti e tutele ordinarie per artisti, professionisti dello spettacolo, imprese e organizzatori; la proposta del fas passa dalla creazione di un contratto di prestazione occasionale di spettacolo, con introduzione nella norma sugli appalti di servizi di indici di genuinità delle prestazioni artistiche, tecniche e creative e per figure infungibili (al fine di limitarne l’abuso). La proposta prosegue con l’implementazione delle norme sulla gestione della sicurezza dei lavoratori e la semplificazione di quelle sulla mobilità in Europa e nel mondo. Infine, il FAS propone di introdurre detrazioni fiscali per lavoratori autonomi con partita iva ed incentivare l’associazionismo e organizzazione dei lavoratori.

V. INCENTIVI ECONOMICI A SOSTEGNO DELLO SPETTACOLO

Il Forum Arte e Spettacolo chiede l’individuazione di misure atte alla regolamentazione e promozione anche con sostegno economico pubblico e privato, incluso il grande pubblico, per organizzazioni di tutti i generi di spettacoli. Gli incentivi economici per la promozione del settore saranno ricavati nel post-Covid-19 con il Recovery Fund e successivamente dall’aumento del gettito fiscale ottenuto grazie alla istituzione della piattaforma Spettacolo e la conseguente emersione di lavoro non tracciato, dai contributi previdenziali per solidarietà non accreditati per le pensioni dei lavoratori, nella gestione separata dell’Inps Spettacolo e dalla Web Tax o Tassa di Scopo. La proposta del FAS si articola in tre punti:

A. Promozione dell’arte e spettacolo tra il pubblico. Il Forum Arte e Spettacolo propone di sostenere il consumo di arte e spettacolo anche indirettamente attraverso incentivi dati al pubblico, con la riduzione dell’IVA e detrazione di imposta. Oltre al finanziamento pubblico, sono fonti di sostegno per gli artisti le azioni di mecenatismo, di sponsorizzazione e di patrocinio di imprese private e fondazioni.

B. Sostegni pubblici alle organizzazioni. Lo Stato non ha solo il dovere di sostenere le arti dello spettacolo, tenuto conto dell’imprescindibile valore che rivestono nella vita di tutti, ma ha anche l’interesse economico che ne deriva per il turismo e l’economia indotta e pertanto deve trovare forme di sostegno al settore, ad esempio rivedendo i criteri di attribuzione dei contributi FUS.

C. Diritti d’autore e connessi:

– Nell’ambito dell’attività discografica, riconoscere ai produttori artistici, come avviene in altri Paesi Europei (es. Spagna), la qualifica di “artisti interpreti ed esecutori” o “direttori della fissazione” modificando l’elenco di cui all’art. 80 LDA, riconoscendogli quindi diritti connessi.

– Si suggerisce di determinare, anche per il settore musicale, una quota fissa dei proventi di copia privata per uso personale da destinarsi a finanziare i fondi a sostegno della categoria (per attività di studio, promozione, formazione e sostegno), sempre essenziali.

– Considerando che il diritto connesso rappresenta una “derivazione” del diritto d’autore, è necessario assimilare il trattamento fiscale del diritto connesso dell’artista interprete ed esecutore a quello del diritto d’autore.

– Valutare l’introduzione di un “diritto di estemporizzazione” per la categoria dei musicisti che suonano dal vivo musiche non appartenenti alla tradizione scritta, le cui performance sono tramite smartphone diffuse sulle piattaforme social e che permetta un’equa compensazione autonoma rispetto all’ingaggio come lavoratori e rispetto al diritto d’autore.

– Riconoscimento di un equo compenso per la messa a disposizione al pubblico dei fonogrammi (streaming), proporzionale all’utilizzo, come avviene per gli artisti interpreti ed esecutori che prendono parte alle opere cinematografiche e assimilate.

Per approfondimenti:

http://www.forumartespettacolo.org

Progetta un sito come questo con WordPress.com
Comincia ora